Siamo abituati a pensare che il fenomeno della fame sia un fenomeno legato solo alla biologia dell’idividuo, in realtà non è sempre così in quanto dietro alla fame si possono celare motivazioni psicologiche.
Infatti molto spesso l’impulso della fame non viene da bisogni fisici come quando ad esempio non si mangia da molto tempo e il nostro corpo richiede energie, bensì a volte possiamo avere fame anche dopo aver finito di mangiare.
In questo caso si parla di fame nervosa, una fame che quindi ha spesso origini psicologiche e non biologiche. Cos’è La fame nervosa è quindi una fame che proviene da impulsi psicologici. L’atto del mangiare così come leggere un libro o ascoltare musica sono atti che provocano piacere, in particolare aumentano i livelli di serotonina nel nostro corpo.
Ecco perché molto spesso quando si è tristi (e quindi i livelli di serotonina sono bassi) si è più affamati in particolare di alimenti dolci perché rispetto ad altri sono più propensi ad innalzare il livello di serotonina, come ad esempio il cioccolato che contiene triptofano, una precursore della serotonina.
La fame nervosa è inoltre, un fattore di rischio per i disturbi alimentari come bulimia nervosa, anoressia e binge eating. Per cui sentirsi affamati quando in realtà si è appena finito di mangiare o quando qualcosa nella nostra quotidianità è andato storto (brutto voto a scuola, essere stati lasciati dal proprio partner, sentirsi tristi, ecc…) non è un comportamento salutare.
I sintomi più comuni della fame nervosa sono quindi il desiderio di abbuffarsi o mangiare con voracità e rapidità senza effettivamente gustare i sapori. Si mangia dunque non per vera fame ma solo per mettere qualcosa in bocca e distrarsi da eventi spiacevoli.
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Cause della fame nervosa:
Cause Come detto prima le cause della fame nervosa sono molto spesso legate a fattori psicologici che alterano il normale livello di serotonina nel corpo. Un brutto voto a scuola, un periodo di stress e ansia, o l’imminente separazione dal partener sono eventi che possono mettere a dura prova il nostro equilibrio mentale.
Anche la depressione può portare a fenomeni di fame nervosa. La persona affetta da depressione ha infatti livelli bassi di serotonina per molto tempo e il mangiare in modo incontrollato può per pochi attimi riportare un po’ di felicità nella persona.
Ovviamente non è un comportamento positivo e in realtà può far star molto più male la persona in quanto dopo il pasto possono subentrare sensi di colpa e innescare quindi un vero e proprio disturbo alimentare.
Rischi portati dalla fame nervosa:
Effetti negativi Come abbiamo detto precedentemente una prima contro indicazione è quella di sviluppare veri e propri disturbi alimentari portando la persona in un vortice da qui spesso è difficile uscire.
Altri effetti negativi risiedono nella parte biologica dell’individuo. Ingurgitare un elevata quantità di cibo può infatti portare a varie patologie come obesità, diabete, colesterolo e problemi cardiaci.
Ovviamente viene messo a dura prova anche l’intestino e lo stomaco portando a gastroenteriti, acidità di stomaco, reflusso gastroesofageo, dolori addominale, crampi, stipsi, diarrea e meteorismo.
È importante dire che questi disturbi possono essere anche amplificati da situazioni di elevato stress o ansia per cui è molto importante tenere a bada questi sintomi e curare quanto prima la fame nervosa Rimedi Dato che la fame nervosa ha origini psicologiche il primo rimedio e quello più efficace è quello di consultare uno psicologo, uno psicoterapeuta o una psichiatra per risolvere alla radice il problema andando quindi ad identificare quali disturbi o vuoti emotivi portano la persona a ricercare il piacere nel cibo.
Un percorso di questo tipo non solo porterà alla guarigione dalla fame nervosa ma permetterà di ristabilire un equilibrio emotivo nell’individuo che è stato minato da eventi spiacevoli assicurando quindi un maggior piacere nella vita quotidiana.
Si possono poi utilizzare integratori alimentari a base di triptofano come primo rimedio palliativo. In questo caso sarà proprio l’integratore ad innalzare i livelli di serotonina nel corpo e quindi permette di ridurre la fame nervosa.
Ad esempio si può assumere il 5-HTP o la Griffonia in quanto entrambe contengono un precursore della serotonina. Anche consumare molta frutta può aiutare a diminuire la fame nervosa e ad evitare gli effetti indesiderati in quanto è un cibo più sano e contenendo molte fibre aumenta il senso di sazietà.
Si potrebbe provare anche con integratori alimentari per dare un senso di sazieta come Spirulina Fit o Piperina e Curcuma Plus con zenzero e limone.
Inoltre è molto importante fare sport durante il giorno. Si è visto infatti come lo sport sia molto importante nel benessere psicofisico di una persona perché a causa del rilascio di endorfine esse provocano un aumento di serotonina.
È importante però sottolineare come disturbi di questo tipo vadano risolti il più presto possibile ed evitando il fai da te ma affidandosi solo a degli specialisti in quanto è un fenomeno molto complesso che va innanzitutto capito e poi affrontato con un percorso fatto su misura alle esigenze dalla persona.